ANTROPOLOGIA DELLA PAURA:
MOSTRI, SPETTRI E DEMONI DELLA LIMINALITÀ IN ORIENTE
(Università Ca’ Foscari di Venezia)
PROGRAMMA DEL CORSO
L’epoca contemporanea, tanto in Oriente quanto in Occidente, sembra aver in un certo senso sdoganato la figura del mostro. Molteplici e policrome rappresentazioni attraverso cicli narrativi di tendenza, quali serie televisive e cinematografiche, fumetti, romanzi e quant’altro contraddistingue la produzione di massa del periodo postmoderno, ci hanno ormai abituato a una certa familiarità con il tema. Sussiste comunque una certa qual consapevolezza diffusa che in queste forme contemporanee di rappresentazione di ciò che concepiamo come ignoto, non conoscibile e di conseguenza pauroso, potenzialmente mostruoso e orribile ma anche prodigioso e mirabile, sopravviva la radice originaria di una cultura antica, sicuramente pre-moderna, pre-urbana che vanta un immaginario simile in complessi sociali e ideologici anche assai distanti nello spazio e nel tempo. È sicuramente vero, da un lato, che i racconti di paura, di creature sovrannaturali – relegate spesso allo statuto della non-esistenza empirica come prodotto della superstizione o della fantasia – rispondano a un costante e atavico bisogno che l’uomo ha di stupirsi, di rabbrividire, di provare quel sottile senso di piacere che la paura dà quando si prova al di fuori di una reale situazione di pericolo. D’altro canto però va da sé che tali rappresentazioni costituiscano una sorta di rimosso in relazione a paure ben più concrete, spesso di rischio reale per la comunità.
Traendo inizialmente ispirazione dall’approccio teorico dei Monster Studies, il seminario propone un affascinante viaggio etnografico fra le creature fantastiche del folklore e della religiosità del Sud Asia, con particolare riferimento alla cultura di alcuni gruppi indigeni dell’arco himalayano (India e Nepal). L’esistenza di esseri terrifici e misteriosi, entità sottili, spettri e demoni saranno indagati alla luce della loro valenza simbolica, e secondo il ruolo fondamentale che svolgono nella definizione delle identità locali. Attraverso i dati della ricerca antropologica sul campo si dimostrerà come la liminalità, ovvero il rito o il momento di passaggio – tanto per l’individuo singolo, quanto per la comunità – sono il centro propulsore di questi elementi narrativi: qui si tramandano le tradizioni, si risolvono conflitti sociali, si esprimono paure e incertezze per il futuro e si elaborano strategie di adattamento di fronte al cambiamento. Il seminario proporrà infine una riflessione eco-critica sulle modalità sciamaniche di risposta religiosa delle comunità indigene del sud Asia in merito ad alcuni temi inerenti le preoccupazioni ambientali che animano oggi il dibattito sull’Antropocene.
TESTI CONSIGLIATI
– Beggiora Stefano, 2019, “Himalaya fantastico: uno studio di folklore nativo sul tetto del mondo“, in L. Bonato, L. Zola (eds.), Fantastiche montagne. Esseri e luoghi dell’immaginario nelle terre alte, Milano, Franco Angeli, pp. 93-125.
– Beggiora Stefano, 2019, “Nourrir la mort en Inde: du point de vue traditionnel aux aspects du folklore des terres hautes (Himalaya oriental)“, in C. Dunoyer, F. Armand (eds.), Nourrir la mort: Rituels funéraires et pratiques alimentaires des Alpes à l’Himalaya, Saint-Christophe (AO), Imprimerie Duc, pp. 95-112.
– Beggiora Stefano, Guzy Lidia, Skoda Uwe (eds.) Fear and Fright in South Asian Religion and Society in International Quarterly For Asian Studies, Freiburg, Arnold Bergstraesser Institute, vol. 49.
– Beggiora Stefano, Mostri, spettri e demoni dell’Himalaya. Un’indagine etnografica fra mito e folklore , Torino, Meti Edizioni.
– Cohen Jeffrey Jerome, 1996, Monster Theory: Reading Culture, Minneapolis, University of Minnesota Press: 3-25.
– Dahnhardt Thomas, 2017, Vita oltre la morte (vol I: Oriente/vol II: Occidente), Aprilia (LT), Novalogos,
– Miyake, Toshio, 2014, Mostri del Giappone Narrative, figure, egemonie della dis-locazione identitaria, Venezia, Edizioni Ca’ Foscari.